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Breve storia del riscaldamento: dal fuoco ai sistemi moderni

A dispetto del titolo di questo articolo, la storia del riscaldamento è tutt’altro che breve: essa affonda infatti le radici a centinaia di migliaia di anni fa, sin dalla preistoria, quando l’uomo fece la sua comparsa sulla Terra e una delle sue principali preoccupazioni fu quella di riscaldare la propria caverna. Oggi il riscaldamento è considerato un qualcosa di scontato, che tutti possiedono all’interno delle proprie case e abbiamo solo l’imbarazzo della scelta tra sistemi e tecnologie sempre più evolute che riescono a sfruttare sempre meglio il calore, ma in realtà si tratta di un “lusso” relativamente recente…

Nel corso della storia l’uomo ha studiato e trovato sempre nuovi metodi per rendere i suoi spazi più caldi, accoglienti e vivibili. Vediamo rapidamente le principali tappe che ci hanno portato alla situazione attuale e come si sono evoluti negli anni i sistemi di riscaldamento.

La scoperta del fuoco

Nel Paleolitico, circa 400.000 anni fa, l’Homo erectus scoprì che sfregando tra loro due bastoncini di legno era possibile creare il fuoco. Fu una scoperta rivoluzionaria, che influenzò in maniera decisiva la vita dell’uomo sotto diversi aspetti: il fuoco infatti rese possibile

  • ripararsi dal freddo, e questo favorì le migrazioni dall’Africa verso le terre più fredde di Europa e Asia
  • illuminare le caverne buie e le zone intorno alle capanne, con un’incidenza notevole anche sulle abitudini sociali
  • difendersi dagli animali carnivori
  • fondere e lavorare i metalli per ottenere armi migliori
  • soprattutto, cuocere carni e vegetali andando a modificare (e migliorare!) le abitudini alimentari

L’ipocausto: come si riscaldavano gli antichi Greci e Romani

All’inizio, quindi, l’uso del fuoco fu solo parzialmente utilizzato come sistema di riscaldamento. I primi a inventare una forma di riscaldamento “centralizzato” furono gli antichi Greci, intorno al IV sec. a.C: essi idearono infatti l’ipocausto, un impianto che faceva circolare l’aria calda prodotta da una fornace esterna in cavità poste nelle intercapedini sotto il pavimento e tra le pareti. Questo sistema, utilizzato soprattutto nelle terme, venne poi ripreso e migliorato dai Romani, che ne diffusero l’uso anche negli edifici pubblici e privati.

La nascita di camini e comignoli

Nel corso del Medioevo, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il focolare tornò a essere la più comune forma di riscaldamento domestico. Tuttavia esisteva un problema non da poco: le fiamme riempivano le case di fumo. In realtà già le civiltà pre-elleniche avevano ideato un “antenato” del camino, un buco realizzato sul soffitto della stanza principale della casa da cui si faceva fuoriuscire il fumo prodotto dal fuoco. Ma fu solo a partire dal XIII secolo, quando gli edifici iniziarono a essere costruiti non più in legno ma in materiali non infiammabili come pietre e mattoni, che si diffusero i caminetti a parete dotati di vere e proprie canne fumarie. Questo sistema fu utilizzato inizialmente nelle case borghesi dei Paesi nordici ma si diffuse poi anche nel resto d’Europa. Il camino assunse anche un’importante funzione sociale: non era solo un metodo di riscaldamento, ma anche un importante luogo di aggregazione.

Le stufe dalle origini ai giorni nostri

Oltre ai camini, un altro fondamentale strumento usato dall’uomo per riscaldare le case è sempre stata la stufa. Le prime stufe di cui si ha notizia, in muratura, a forma di cilindro o piramide, furono utilizzate in Cina già nel VI sec. a.C. ma si diffusero in Europa soltanto in età moderna, ed erano costruite prevalentemente in terracotta. A partire dal ‘600 e soprattutto poi nel ‘700 le stufe iniziarono a essere realizzate in ghisa e altri metalli e poi rivestite con decorazioni in ceramica o maioliche dipinte, per renderle più eleganti e raffinate e facendole diventare un vero e proprio elemento ornamentale. Con la Rivoluzione Industriale anche la stufa subì un’evoluzione: nacquero le stufe “a piani” sovrapposti, le stufe a vapore e le stufe a gas, fino ad arrivare poi alle stufe elettriche. Ancora oggi la stufa in maiolica e il caminetto (certo con sistemi di funzionamento molto più evoluti) continuano a essere particolarmente apprezzati proprio per ragioni estetiche: non solo come strumenti per produrre calore ma come veri complementi d’arredo della casa.

Chi ha inventato i termosifoni?

Il primo calorifero fu inventato nel 1839 da un italiano, Pietro da Zanna, il quale possedeva a Vienna una fumisteria che produceva macchine per il riscaldamento. Il primo modello era ad aria compressa e fu perfezionato nel 1855 dal geniale imprenditore italo-russo Franz Karlovich San Galli, che inventò il calorifero ad acqua: all’inizio fu utilizzato per riscaldare le serre delle case reali, e solo in un secondo momento nelle abitazioni dello zar e della nobiltà russa, per poi diffondersi nelle dimore reali degli altri Paesi diventando ben presto la forma più diffusa di riscaldamento centralizzato in Europa. E lo è ancora oggi!

 

I sistemi di riscaldamento oggi

Parlare di impianti di riscaldamento moderni significa addentrarsi in un argomento vastissimo: ogni sistema meriterebbe un approfondimento a parte. L’aspetto più significativo è che oggi questo discorso è imprescindibile dai temi del risparmio energetico e dell’impatto ambientale. L’evoluzione è continua, con l’obiettivo di trovare soluzioni capaci di coniugare vantaggi in termini di consumi (e conseguenti benefici economici in bolletta) e di riduzione dell’inquinamento. In tal senso si inseriscono tutti i sistemi di riscaldamento in uso attualmente: pompe di calore, a pavimento, a soffitto, a infrarossi, geotermici, impianti solari… ma questa è tutta un’altra storia, e la vedremo nei prossimi articoli.

 

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