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Come scegliere un deumidificatore

Se il tuo appartamento ha problemi di condensa e se la casa è particolarmente umida, ti sarà senz’altro utile un deumidificatore. Ne esistono a condensazione o ad assorbimento, e la loro scelta può dipendere dalla portata, dalla superficie della stanza e dalla capacità di estrazione. Ecco qui di seguito una guida per un corretto acquisto di un deumidificatore.

I diversi tipi di deumidificatore

I modelli di deumidificatore si distinguono prevalentemente in deumidificatori a condensazione e in deumidificatori ad assorbimento.

  • Il DEUMIDIFICATORE A CONDENSAZIONE, efficace, compatto e spesso portatile, in quanto dotato di rotelle, è il deumidificatore più diffuso per l’uso domestico. Si compone di un ventilatore che aspira l’aria umida, indirizzandola verso un condensatore a serpentina raffreddato da un gas, cosicché l’aria si raffreddi e l’acqua condensi in un serbatoio. L’aria asciutta viene quindi riscaldata e reimmessa nella stanza.

  • Il DEUMIDIFICATORE AD ASSORBIMENTO, o deumidificatore “essiccativo”, consiste in una valvola che invia l’aria verso il silicagel, un gel con note proprietà di assorbimento. È silenzioso, economico ed ecologico, tuttavia poco utilizzato negli ambienti domestici. Per un utilizzo comune, che consiste in un ambiente la cui temperatura sia di circa 20°C e la cui umidità sia intorno al 70%, è dimostrato che i deumidificatori in silicagel lavorano meglio rispetto ai deumidificatori a condensazione, i quali vengono invece testati alle estreme condizioni di 30°C e con umidità pari all’80%.

Che cos’è un assorbitore di umidità?

Un assorbitore di umidità ha, di fatto, la stessa funzione di un qualsiasi altro deumidificatore già citato, con la differenza che non va collegato all’elettricità né necessita di un’installazione. Si tratta infatti di un pratico ed economico contenitore in plastica contenente del silicagel all’interno di una bustina, che provvede ad assorbire l’umidità, raccogliendo dunque tutta l’acqua ricavata all’interno del contenitore. La durata di questo rimedio non elettrico è però molto breve: l’autonomia di un simile contenitore può ammontare a circa due mesi, richiedendo troppo spesso una pulizia dell’apparecchio. Un tale assorbitore può rivelarsi utile prettamente per piccole stanze o per locali aventi un ridotto tasso di umidità.

Come scegliere dunque il deumidificatore che fa per me?

Per poter scegliere il miglior deumidificatore, è necessario tenere conto delle proprie necessità d’acquisto. Per questo dunque bisognerà determinare:

  • Il volume e la superficie della stanza da trattare
  • Il tasso di umidità rilevato
  • La temperatura della stanza da riscaldare (più la stanza sarà fredda, più dovrà essere elevata l’efficacia dell’apparecchio)
  • La fonte di umidità del locale da trattare

Si tenga soprattutto conto di come, affinché il deumidificatore possa rivelarsi efficace, la capacità di deumidificazione deve essere superiore alla quantità d’acqua prodotta nella stanza. È il caso di un locale con piscina, dove, ad esempio, la capacità dell’apparecchio dovrà superare il tasso di evaporazione dell’acqua.

Una volta stabilite le tue necessità, dovrai tenere in considerazione anche la portata d’aria, la capacità di estrazione e la superficie consigliata di utilizzo. Fondamentale è innanzitutto la portata d’aria, in quanto indica la quantità di aria umida (in m³) in grado di poter essere trattata dal deumidificatore al minuto o all’ora. Analogamente, la capacità di estrazione suggerisce la quantità di acqua (in litri) che il deumidificatore sarà in grado di estrarre durante un lasso di tempo (all’ora o al giorno). La superficie consigliata di utilizzo indica invece la dimensione del locale entro cui l’apparecchio in questione si rivelerebbe maggiormente efficace, e può essere espressa o in metri quadrati o in metri cubi.

 

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