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Come scegliere un climatizzatore

Sempre più persone stanno riflettendo sulla possibilità di integrare in casa un impianto di climatizzazione che sappia rinfrescare lo spazio abitativo in modo efficiente e sicuro. Pertanto, in questo breve articolo, andiamo a sviscerare le caratteristiche che un moderno climatizzatore dovrebbe possedere, rispondendo a molte domande che sorgono in merito a tale argomento!

Le differenze tra climatizzatore e condizionatore: partiamo dalle basi

Molto spesso, il climatizzatore e il condizionatore vengono confusi, dato che i due termini sono interpretati come due sinonimi; tuttavia, le cose non stanno così, poiché esistono delle sostanziali differenze tra i due dispositivi.

Il condizionatore, infatti, permette il controllo della temperatura dell’ambiente in cui è installato, oltre che della circolazione e del livello di umidità dell’aria; il climatizzatore, per contro, gestisce questi parametri in modo del tutto automatico, stabilizzando la temperatura e la velocità della pompa.

Inoltre, il climatizzatore può essere utilizzato anche per riscaldare un ambiente grazie all’integrazione della cosiddetta pompa di calore, funzionalità che un condizionatore non possiede.

Perché acquistare un climatizzatore

Il climatizzatore offre degli importanti vantaggi che guidano molte persone al suo acquisto. Ad esempio, esso permette di regolare la temperatura in casa sia durante i mesi estivi che in quelli invernali. Oltre a ciò, è un utilissimo strumento anche nelle mezze stagioni, quando non esiste ancora lo spasmodico bisogno di rinfrescare o riscaldare gli ambienti domestici.

Inoltre, il climatizzatore consente il mantenimento del corretto livello di umidità in casa, parametro fondamentale che dovrebbe assestarsi tra il 40% e il 60% per una maggiore vivibilità.

L’aria che si respira viene purificata dal climatizzatore, dato che è in grado di trattenere gli allergeni e le tracce di inquinamento e di eliminare i cattivi odori: questo lo rende la soluzione ideale specialmente se in casa sono presenti bambini o animali.

Quante tipologie di climatizzatore esistono?

Le tipologie di climatizzatore ad oggi esistenti sono molteplici e si suddividono in:

  • Split fissi, categoria che include il motore fissato all’esterno e un’unità interna, lo split, che si occupa di pompare aria deumidificata

  • Split portatili, accomunati dal vantaggio di essere spostati in modo facile e sicuro senza rinunciare alle prestazioni di alta qualità, dato che sono composti da una singola unità che integra motore e componente refrigerante

  • Monoblocco portatili, tipologia che fonda il suo funzionamento nell’aspirazione dell’aria calda e la sua espulsione mediante un tubo che va all’esterno

  • Multi-split, ossia composti da molteplici unità interne ma da un solo compressore, il che permette di settare temperature diverse per ogni stanza

  • Monoblocco senza unità esterna, tipologia che permette l’installazione del motore direttamente all’interno delle mura domestiche

Meglio un climatizzatore inverter oppure on-off?

Un climatizzatore inverter è una tipologia di climatizzatori che regola automaticamente la potenza e la dispersione dell’aria fredda: esso, infatti, si attiva alla massima potenza per permettere il raggiungimento della temperatura desiderata in poco tempo, per poi autoregolarsi per mantenerla stabile.

Per contro, un climatizzatore on-off è la tipologia tradizionale che prevede il totale spegnimento della pompa non appena si raggiunge la temperatura che si vuole; ciò nonostante, non appena esso avverte anche un minimo cambiamento della temperatura, riparte.

Questo si traduce in un consumo energetico maggiore rispetto ad un inverter, oltre che nella creazione di sbalzi termici continui e molto pericolosi.

Capacità di raffreddamento e potenza del climatizzatore

Il termine BTU/h indica sostanzialmente la potenza massima della climatizzatore, la quale deve variare in base alle dimensioni della stanza. Mediamente, servono circa 350 BTU/h per operare in un metro quadro con altezza di circa 3 metri. Da ciò si deduce che basta moltiplicare i metri quadri della stanza per 300 o 350 in modo tale da conoscere il valore equivalente in BTU/h.

Ad esempio, per rinfrescare una stanza di 30 metri quadri, è sufficiente possedere un climatizzatore che abbia una potenza compresa tra i 9000 e i 10.500 BTU/h.

Climatizzatori che migliorano la qualità dell’aria

Il progresso tecnologico, tuttavia, ha portato alla creazione di moderni climatizzatori in grado di migliorare la qualità dell’aria. Tra i più noti vi è quello dotato di purificatore elettronico, il quale riduce la presenza di allergeni e di cattivi odori, ma è altresì doveroso citare quello con ionizzatore che si basa sull’emissione di ioni negativi che equilibrano la diffusione di ioni positivi provenienti dai dispositivi elettrici, migliorando la qualità dell’aria e rendendola maggiormente salubre.

Quanto costa un buon climatizzatore

Oggigiorno, è possibile sfruttare molteplici detrazioni o agevolazioni fiscali che incentivano l’acquisto e l’installazione di un gran numero di climatizzatori. Inoltre, si può sfruttare la detrazione del 50% derivante dal bonus ristrutturazioni edilizie o quelle del 60% e del 110% se si ha necessità di sostituire l’impianto già esistente in casa.

1. Pompa di calore, la soluzione più economica ed efficiente

Tra i migliori sistemi di riscaldamento alternativi all’impianto a gas troviamo la pompa di calore, che sfrutta fonti rinnovabili per la produzione di calore. Si tratta di una macchina che ha la capacità di estrarre calore dall’esterno e in particolare da una fonte rinnovabile come aria, acqua e terra. La pompa di calore non impiega nessun tipo di combustibile per riscaldare la casa, ma sfrutta ad esempio il calore esterno e tramite un compressore lo immette all’interno degli edifici. Il sistema di riscaldamento con pompe di calore viene attivato con l’energia elettrica, ma si tratta di un consumo davvero irrisorio. Le pompe di calore, essendo dei dispositivi che sfruttano le energie rinnovabili, possono essere acquistate usufruendo delle agevolazioni fiscali previste dal Governo in materia di efficienza energetica degli edifici.

2. Pannelli radianti, per scaldare le superfici

Un altro metodo per riscaldare la casa senza usare il gas consiste nell’installare dei pannelli radianti, delle piccole stufe elettriche dal design moderno e funzionale. I pannelli radianti a infrarossi riscaldano gli ambienti attraverso il sistema dell’irraggiamento e al contempo consumano una piccola quantità di energia elettrica. Rispetto ad altri impianti di riscaldamento, i pannelli radianti non sono in grado di riscaldare l’aria o l’acqua calda sanitaria, ma soltanto le superfici. Se decidete di installare i pannelli a infrarossi, dovrete comunque considerare che per riscaldare l’acqua per la doccia o il lavaggio dei piatti sarà invece necessario usare il gas o altri sistemi di riscaldamento.

3. Caldaia elettrica e a biomassa

Tra le alternative migliori al gas, ve ne sono alcune davvero efficienti in termini di risparmio e di comfort termico come le caldaie, elettriche o a biomassa. Le caldaie elettriche a dissociazione ionica sono in grado di riscaldare la casa e l’acqua grazie ad un sistema di ultima generazione: tramite il movimento degli ioni all’interno dell’apparecchio si riscalda un liquido che in seguito viene trasformato in calore. Questa tipologia di caldaie ha dei costi abbastanza elevati rispetto a quelle tradizionali, ma i consumi di energia elettrica sono ridotti al minimo e inoltre si possono raggiungere temperature davvero alte, fino agli 80-90 gradi. 

Se volete installare un impianto di riscaldamento che utilizzi esclusivamente fonti rinnovabili si può acquistare una caldaia a biomassa, che viene alimentata solo con pellet, legna e altri combustibili naturali. Le caldaie a biomassa sono in grado di riscaldare sia gli ambienti che l’acqua calda sanitaria e si può anche impostare la temperatura, come i tradizionali impianti a metano. L’unico svantaggio nell’acquisto delle caldaie a biomassa è che devono essere installate in spazi molto grandi, dove si può eseguire lo stoccaggio dei materiali come la legna o il cippato. Per le caldaie a biomassa sono previste delle agevolazioni fiscali per l’acquisto, quindi rappresenta sicuramente una scelta molto conveniente.

4. Riscaldamento a pavimento: il piacere di camminare a piedi nudi!

L’ultimo sistema che vogliamo suggerirvi per eliminare il riscaldamento a gas dalla vostra abitazione consiste nello scegliere di costruire un impianto con pannelli radianti a pavimento. Il riscaldamento a pavimento è particolarmente indicato se si sta costruendo una nuova casa o se si effettuano interventi di ristrutturazione, perché bisognerà rimuovere tutti i rivestimenti preesistenti e poi procedere con l’installazione di pannelli radianti. Per attivare i pannelli radianti, lungo il pavimento vengono installate delle tubazioni che si collegano con una caldaia, che può essere alimentata con corrente elettrica o a biomassa. Per un sistema davvero efficiente si può anche decidere di collegare l’impianto con una pompa di calore e finalmente provare la sensazione piacevole di camminare a piedi nudi senza sentire freddo, ma un confortevole tepore.

 

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